Page 10 - pavia economica
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Il Valore Aggiunto Prodotto e Distribuito
L’azione camerale – come per tutte le amministrazioni pubbliche – ha come fine ultimo la produ-
zione di ricchezza e di valore per il territorio e per gli Stakeholder di riferimento, conseguibile
unicamente attraverso un’adeguata combinazione di risorse e una loro efficace ed efficiente ge-
stione..
La “misura” sintetica della spinta alla crescita generata dalle scelte delle politiche di mandatoe
dell’impatto socio-economico generato dall’azione camerale nell’esercizio delle proprie funzioni è
quindi fornita dalla quantificazione del valore prodotto in termini economici (valore aggiunto), che
viene ripartito tra iprincipali portatori di interesse dell’azione camerale: il Sistema Economico Pro-
duttivo, la Camera di Commercio stessa, il Sistema Camerale e la Pubblica Amministrazione e la
collettività nel suo complesso.
Il valore aggiunto prodottonegli anni 2009-2013 viene calcolato attraverso un processo di riclassifi-
cazione dei bilanci relativi ai diversi esercizi.
Principali riscontri sugli Interventi di Promozione Economica
• Dal 2009 al 2013 la Camera di commercio ha garantito l’erogazione dei servizi e ha desti-
nato più risorse allo sviluppo dell’economia, pur in presenza di una contrazione dei proventi.
• La Camera di commercio di Pavia ha investito nel quinquennio € 20.241.990 per “Interventi
Economici” dedicati alle imprese e alla competitività del sistema territoriale.
• L’importo medio degli interventi economici per impresa attiva è più elevato di quello nazio-
nale (Riferimento 2012: 91,8 contro 71,2) e cresce del 14% nel quinquennio.
• Cresce nel tempo il rapporto tra le Risorse destinate adInterventi Economici ed il Diritto
Annuale incassato, in media pari al 60%.
Esso è calcolato come differenza tra i proventi derivanti dalla gestione dell’attività caratteri-
stica, i componenti di natura finanziaria e straordinaria e gli oneri sostenuti per l’acquisto di
beni e servizi necessari al funzionamento della struttura camerale (i c.d. Oneri Strutturali),
che non generano pertanto specifica remunerazione dei portatori di interesse dell’Ente.
Il Valore Aggiunto Prodotto e Distribuito
L’azione camerale – come per tutte le amministrazioni pubbliche – ha come fine ultimo la produ-
zione di ricchezza e di valore per il territorio e per gli Stakeholder di riferimento, conseguibile
unicamente attraverso un’adeguata combinazione di risorse e una loro efficace ed efficiente ge-
stione..
La “misura” sintetica della spinta alla crescita generata dalle scelte delle politiche di mandatoe
dell’impatto socio-economico generato dall’azione camerale nell’esercizio delle proprie funzioni è
quindi fornita dalla quantificazione del valore prodotto in termini economici (valore aggiunto), che
viene ripartito tra iprincipali portatori di interesse dell’azione camerale: il Sistema Economico Pro-
duttivo, la Camera di Commercio stessa, il Sistema Camerale e la Pubblica Amministrazione e la
collettività nel suo complesso.
Il valore aggiunto prodottonegli anni 2009-2013 viene calcolato attraverso un processo di riclassifi-
cazione dei bilanci relativi ai diversi esercizi.
Principali riscontri sugli Interventi di Promozione Economica
• Dal 2009 al 2013 la Camera di commercio ha garantito l’erogazione dei servizi e ha desti-
nato più risorse allo sviluppo dell’economia, pur in presenza di una contrazione dei proventi.
• La Camera di commercio di Pavia ha investito nel quinquennio € 20.241.990 per “Interventi
Economici” dedicati alle imprese e alla competitività del sistema territoriale.
• L’importo medio degli interventi economici per impresa attiva è più elevato di quello nazio-
nale (Riferimento 2012: 91,8 contro 71,2) e cresce del 14% nel quinquennio.
• Cresce nel tempo il rapporto tra le Risorse destinate adInterventi Economici ed il Diritto
Annuale incassato, in media pari al 60%.
Esso è calcolato come differenza tra i proventi derivanti dalla gestione dell’attività caratteri-
stica, i componenti di natura finanziaria e straordinaria e gli oneri sostenuti per l’acquisto di
beni e servizi necessari al funzionamento della struttura camerale (i c.d. Oneri Strutturali),
che non generano pertanto specifica remunerazione dei portatori di interesse dell’Ente.