Premio fedeltà al lavoro 2014
Nonostante un improvviso malore che lo ha costretto ad interrompere il suo discorso, il presidente Giacomo de Ghislanzoni Cardoli ha consegnato personalmente i riconoscimenti alle personalità che quest’anno sono state insignite dei premi speciali “Sigillo d’oro”, “Una vita per” e “Paviadonna”.
Nel discorso introduttivo e in quello finale il presidente uscente della Camera di Commercio di Pavia ha richiamato la situazione generale del nostro Paese, alle prese con la sfiducia nella politica e con la crisi economica.
“Mancano statisti all’altezza in grado di pensare alle prossime generazioni e non alle prossime elezioni” ha detto Giacomo de Ghislanzoni Cardoli che ha invitato a riflettere sul passaggio dal voto di protesta all’astensione, bene evidenziato dal risultato delle ultime elezioni regionali in Emilia, che ha visto la partecipazione di solo il 38% dei votanti.
“A livello economico l’Italia non riesce a seguire la ripresa – ha poi aggiunto – che nell’Eurozona è già in atto e non solo in Germania ma anche in Grecia. Con un Pil che quest’anno chiuderà a -0,4% stiamo combattendo con Cipro per la conquista della maglia nera”. A preoccupare è la quota crescente di disoccupati (ormai al 13,2%) che diventa drammatica se riferita ai giovani: 717 mila in cerca di lavoro.
Ulteriore motivo di preoccupazione la riforma delle Camere di Commercio voluta dal governo in carica che, di fatto, obbliga la Camera di Pavia a un taglio del bilancio 2015 pari a 2 milioni e 300, conseguenza della riduzione imposta da Roma del 35% dei proventi del diritto camerale. Cifra che nel 2017 quando la riduzione sarà del 50%, porterà a un taglio di 3 milioni e 300 mila euro.
“Così le Camere di Commercio sono destinate a chiudere – ha detto Giacomo de Ghislanzoni Cardoli – e quindi a ridurre personale e a non corrispondere risorse che restavano sul territorio in quanto erogate tramite bandi alle nostre imprese”.
Nel confermare come l’elezione del nuovo Presidente della Camera di Commercio di Pavia avverrà nelle prossime settimane, non appena il Presidente Maroni per decreto nominerà i rappresentanti del nuovo consiglio, il Presidente uscente ha parlato del suo mandato quinquennale.
“Ringrazio tutti quelli che in questi anni sono stati vicini alla Camera – ha detto – che lascio con i conti in ordine e con una visibilità e autorevolezza mai riscontrate. Rivendico l’onesta intellettuale ed etica di tutti i miei atti”.
“Torno a fare il Cincinnato e al nuovo Presidente formulo i migliori auguri di un proficuo lavoro”, ha così concluso il suo intervento che ha suscitato un lungo e sentito applauso.